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Illusioni e oscurità, incubi e fobie. Sono queste le tematiche di cui ci parla Lorenzo Crescentini nella sua antologia. Tredici racconti in cui il binomio tra angoscia e allucinazione sottende a un più profondo significato psicologico, secondo cui ciò che immaginiamo altro non è che lo specchio delle nostre ansie, immagazzinate nel tempo e mai del tutto affrontate. Ed è così che l'uomo diventa vittima dell'esperienza onirica, generatrice di mostri e dominatrice del subconscio. Teme la notte quanto teme il sonno perché è nel sonno che si manifesta la visione orrorifica, e lotta con se stesso, oltre che con la stanchezza, per non cadere addormentato. Chissà se noi, dopo aver letto "Sogni e ombre" e dopo aver conosciuto il Lungo o la donna dentro il bagno piccolo, avremo il coraggio di abbandonarci tra le calde braccia di Morfeo?